Ognuno comincia, prima o poi, a trovare la sua «via», cioè la sua personale direzione nello scoprire, nel decidere, nel desiderare.
Ma la perde subito, se pensa di averla capita, di averla ben chiara davanti a sé.
Una «via», infatti, modifica continuamente chi la percorre.
A ogni passo lo sorprende: gli cambia il mondo.
Così, paradossalmente, si è davvero su una «via» quando si sta andando verso non si sa dove,
fiduciosamente, e tutto intorno ti aiuta ad andare sempre oltre.
È ovvio che occorre coraggio.
E il coraggio ogni tanto è difficile, ma è molto meglio della rabbia sorda di chi si è fermato
o si è perso e non lo sa e litiga per aver ragione, perché ha paura.IGOR SIBALDI
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