“Adesso so che la vita di un uomo si divide fondamentalmente in
tre periodi. Nel primo, uno non pensa neppure che invecchierà, né
che il tempo passa, e che fin dal primo giorno, quando nasciamo,
camminiamo verso un unico e identico fine. Passata la prima
giovinezza, comincia il secondo periodo, nel quale uno si rende
conto della fragilità della propria vita, e quello che in principio è
una semplice inquietudine va crescendo nell'animo come un mare
di dubbi e incertezze che ti accompagnano durante il resto dei tuoi
giorni. Per ultimo, alla fine della vita, si apre il terzo periodo,
quello dell'accettazione della realtà e, di conseguenza, quello
della rassegnazione e della speranza. Lungo la mia vita ho
conosciuto molte persone che sono rimaste agganciate a uno di
questi stadi senza mai riuscire a superarli. È qualcosa di terribile.
È un cammino che ognuno di noi deve imparare a percorrere da
solo, pregando Dio di aiutarlo a non perdersi prima di arrivare
alla fine. Se tutti fossimo capaci di comprendere all'inizio della
nostra vita questa cosa, che sembra così semplice, buona parte
delle miserie e delle pene di questo mondo scomparirebbero.
Però, e questo è un incomprensibile paradosso, ci viene concessa
questa grazia solo quando è troppo tardi.”
"Il principe della nebbia" - Carlos Ruiz Zafòn
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